Impianto di riscaldamento: autonomo o centralizzato?
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La spesa per il riscaldamento delle abitazioni è una delle voci più consistenti nel bilancio familiare, soprattutto in quelle zone di Italia più fredde. Per questo motivo è importantissimo scegliere con attenzione l'impianto di riscaldamento più adatto alle tue esigenze.
L'impianto di riscaldamento può avere due configurazioni principali: autonomo o centralizzato.
La differenza tra i due sistemi è sostanziale e per coloro che hanno la possibilità di scelta la decisione è determinante.
Vediamo i vantaggi e gli svantaggi dei due sistemi e come fare per scegliere quello giusto.
L'impianto di riscaldamento autonomo
L'impianto autonomo è consigliabile quando serve un'unica unità abitativa o al massimo piccoli edifici.
L'impianto autonomo è quindi privato ed è gestito in maniera indipendente dagli inquilini della casa. In questi casi la soluzione adottata è una caldaia a metano o a GPL oppure anche caminetti o stufe a legna o a pellet.
Il vantaggio principale è appunto l'autonomia di regolare l'impianto a proprio piacimento e di accenderlo e spegnerlo quando necessario.
Da sottolineare che il consumo e la relativa bolletta dipendono da molti fattori, come la grandezza della casa, le sue caratteristiche d'isolamento e di esposizione, la presenza più o meno assidua degli abitanti e la zona in cui si trova.
L'impianto di riscaldamento centralizzato
L' 'impianto centralizzato è in comune con tutte le abitazioni presenti nel condominio ed è ideale per i condomini con molte unità abitative.
Nell'impianto centralizzato la caldaia è più grande ed è collegata alle abitazioni con un sistema di tubazioni che portano l'acqua dalla centrale termica fino all'interno di ogni casa.
Il vantaggio è che l'efficienza energetica di una caldaia grande è superiore e questo comporta un consumo inferiore di gas metano.
Con il riscaldamento centralizzato l'inconveniente è che la decisione sulle ore di accensione dipende dalla scelta comune stabilita in assemblea condominiale, problema parzialmente risolto con l'installazione della valvola termostatica su ciascun termosifone che consente di modulare il calore nelle varie stanze della casa. In questo modo ciascun condomino regola il calore e soprattutto paga la spesa del gas in base alla propria quota dei consumi registrata dai ripartitori. In realtà occorre fare una precisazione in merito alla spesa da sostenere: il 30% dell'importo è rappresentato dai costi fissi, mentre la restante quota dipende dai consumi (nella maggior parte dei casi).
Con il centralizzato il responsabile dell'impianto è l'amministratore del condominio e sarà lui a gestire tutte le operazioni di manutenzione e di controllo fumi per il rilascio del bollino blu.
Al fine di garantire prestazioni energetiche sempre più efficienti, le nuove unità abitative condominiali presenteranno esclusivamente il sistema di riscaldamento centralizzato.
In conclusione, il consiglio che possiamo dare è il seguente: se vivi in un'abitazione indipendente appare più opportuno un sistema di riscaldamento autonomo; al contrario se vivi in un condominio il sistema centralizzato è la soluzione più conveniente.